Situato sulla sommità della testa e collegato alla ghiandola pineale (epifisi), apre la porta alla coscienza cosmica. E’ la sede del Sé universale e della più elevata perfezione umana.
Nel suo livello sottile, pone in relazione la coscienza individuale con quella cosmica. Nel suo aspetto fisico, attraverso la ghiandola pinerale, pone in comunicazione i cicli cosmici e planetari (giorno, notte, stagioni) con i ritmi biologici dell’essere umano.
Quando Sahasrara inizia ad aprirsi, proveremo momenti in cui la divisione tra l’Io interiore e la realtà esterna si annullerà sempre di più. La consapevolezza diventerà completa, serena, aperta e il “vero Io” apparirà come facente parte dell’Essere che racchiude in sé tutta la materia.
Non esistono dei veri e propri blocchi nel settimo Chakra. Può succedere solo che questo centro si sia sviluppato in misura maggiore o minore. Inoltre, mentre siamo in grado di influenzare intenzionalmente l’attivazione dei sei centri energetici inferiori, nel caso del settimo chakra, tutto quello che possiamo fare è aprire noi stessi e lasciare che le cose accadano attraverso di noi.
Tuttavia, senza l’apertura di questo Chakra, ci sentiremo separati dal senso di benessere, mentre la vita ci apparirà senza senso e la paura della morte diventa più pressante. Probabilmente, cercheremo di reprimere queste fastidiose sensazioni rifugiandoci in attività frenetiche o, addirittura, assumendo nuove responsabilità per sentirci indispensabili.
Uno scarso sviluppo di questo Chakra si esprime con paura di vivere, difficoltà di concentrazione, confusione, scetticismo, mancanza di visione spirituale e di percezione degli aspetti profondi della vita.
Sahasrara Chakra
Colore: viola (anche bianco e oro)
Elemento associato: pensiero
Senso: tutti i sensi
Tipo di energia: spirituale
Parole e frasi chiavi: Io trascendo, Io so
Principio basilare: purezza assoluta dell’Essere
Simbolo: fiore di loto a 1000 petali
Parti del corpo collegate: cervello, calotta cranica, sistema nervoso centrale
Ghiandola associata: EPIFISI (ghiandola pineale)
L’epifisi è una piccola ghiandola endocrina situata al centro della scatola cranica, nota anche come ghiandola pineale (per via della forma che ricalca, a grandi linee, quella di una pigna). E’ riccamente vascolarizzata.
L’epifisi è preposta alla sintesi e alla secrezione di un ormone, chiamato melatonina, in grado di regolare il ciclo sonno-veglia. Sembra in grado di influenzare anche molti altri ormoni, poiché, oltre a regolare i ritmi circadiani (giornalieri), contribuisce a modulare anche i ritmi stagionali.
Viene prodotta dai pinealociti (cellule dell’epifisi deputate a questa sintesi) a partire dall’amminoacido triptofano, che viene convertito in serotonina, poi in acetilserotonina ed infine in melatonina.
La sua attività aumenta nelle ore notturne e diminuisce durante quelle diurne. Di conseguenza, la secrezione di melatonina è stimolata dal buio ed inibita dalla luce.
Seguendo i ritmi luce-buio, l’epifisi sincronizza tutto l’organismo sui ritmi del macrocosmo. Indipendentemente dalla vista, l’organismo sa se è giorno o notte, che ora è, in quale giorno o stagione siamo.
I bioritmi epifisari sembrano controllare anche il tono dell’umore, l’equilibrio ormonale, l’equilibrio immunitario ed avere un’azione antistress (in particolare, la melatonina possiede proprietà antiossidanti).
L’epifisi si può considerare, dunque, come un orologio interno che regola le stagioni della nostra vita.
Infine, l’epifisi è strettamente collegata alla percezione di sé, alla capacità di auto-riconoscimento rispetto al mondo circostante.