Moltissime persone soffrono di dolori ai piedi, di mattina appena svegli, durante la giornata, e sopratutto la sera, a fine giornata.
I dolori ai piedi possono verificarsi in maniera sporadica oppure costante, con un fastidio o un dolore importante tale da limitare le normali attività quotidiane.
Principali patologie del piede:
1) alluce valgo
E’ una deformazione dell’articolazione dell’alluce, il primo dito del piede, che si sposta lateralmenteverso le altre dita, sviluppando una sporgenza ossea che provoca dolore, arrossamento, infiammazioni e talvolta ulcerazioni.
Purtroppo l’alluce valgo, oltre ad essere doloroso e portare all’infiammazione cronica, e apparire come un difetto a livello estetico, può comportare la deformità del secondo dito del piede, spinto fuori sede, lesioni ossee, ulcerazioni, callosità e, se particolarmente grave, un’alterazione funzionale della dinamica del piede che, col passare del tempo, può comportare problematiche a livello posturale.
2) alluce rigido
Questa patologia è il risultato di un processo degenerativo a carico dell’articolazione del primo dito che perde la mobilità e non può più flettersi nè estendersi.
Di conseguenza, non potendosi flettere durante la fase finale del passo, l’alluce bloccato costringe il piede a completare il passo con un appoggio sui metatarsi esterni che, nel tempo, causa metatarsalgie e infiammazioni alla caviglia.
3) artrite
L’artrite è un processo infiammatorio a carico delle articolazioni. Se ne conoscono oltre cento forme, ma le più comuni sono l’osteoartrite (lesione delle cartilagini che comporta la frizione tra i capi ossei), l’artrite gottosa e l’artrite reumatoide. In generale, esistono artriti di origine traumatica (artrosi), infettiva (settica), metabolica (gottosa), autoimmune (reumatoide) o idiopatica (non dovuta a cause esterne note, senza causa apparente).
4) artrosi
E’ una malattia cronica, caratterizzata dalla progressiva distruzione e perdita delle cartilagini articolari. Col passare del tempo, il processo degenerativo si estende dalla cartilagine a tutta l’articolazione, provocando ulteriori manifestazioni tipiche, tra cui l’ipertrofia ossea e l’osteofitosi.
L’artrosi può essere favorita da diversi fattori:
- l’età (è una patologia tipica delle persone anziane);
- traumi;
- anomalie posturali;
- disturbi che alterano la normale struttura e funzione della cartilagine (es. artrite reumatoide, gotta ecc.);
- malattie endocrino-metaboliche o da infezioni;
- sovrappeso e obesità (sottopongono le articolazioni a stress eccessivi).
5) aterosclerosi
E’ una malattia delle arterie di medio e grosso calibro, sulle cui pareti interne si formano placche, costituite da lipidi e tessuto cicatriziale, chiamati ateromi. Queste strutture possono crescere al punto tale da ostruire il flusso sanguigno, oppure staccarsi ed occludere completamente un vaso di minori dimensioni (trombosi).
Può colpire sia adulti che anziani ed è favorita da alimentazione ipercalorica, ricca di grassi e zuccheri, fumo e sedentarietà.
6) borsite
E’ un’infiammazione acuta o cronica della borsa sierosa di un’articolazione.
Le borse sierose (conosciute anche come borse sinoviali o borse mucose) sono piccole sacche o cavità che contengono liquido sinoviale. La loro presenza riduce, al minimo, l’attrito e la frizione tra le parti articolari circostanti, come ad esempio un tendine ed un osso.
Le borsiti possono essere causate da traumi e sollecitazioni eccessive, infezioni batteriche o virali, alcune malattie infiammatorie e reumatiche (es. gotta, malattia reumatica e artrite reumatoide). Talvolta, però, la causa resta sconosciuta.
7) diabete (piede diabetico)
Il piede diabetico è una complicanza, a lungo termine, del diabete che può comportare alterazioni di tipo sia nervoso (neuropatie) che circolatorio (vasculopatie).
Si caratterizza per la comparsa di alterazioni cutanee e sensitive, ulcerazioni e infezioni a livello del piede, fino alla distruzione dei tessuti profondi.
8) distorsione alla caviglia
E’ un trauma acuto, causato da una rotazione del piede, in seguito ad un movimento violento e brusco. In pratica, la caviglia non riesce a mantenere l’equilibrio e cede, mentre il piede poggia a terra in modo scorretto, piegandosi verso l’interno o l’esterno.
Le distorsioni della caviglia sono molto frequenti, soprattutto fra chi pratica sport (es. pallavolo, basket, calcio e corsa).
Può accadere anche in persone che non fanno attività fisica, a causa della muscolatura ipotonica della gamba e del piede che non garantisce la stabilità della persona, durante la deambulazione.
Comporta dolore al piede, al tallone e alle articolazioni, edema, metatarsalgia, perdita di equilibrio e rigidità articolare.
Nelle distorsioni gravi, può verificarsi anche la rottura di legamenti o la frattura ossea.
Le distorsioni gravi possono causare impotenza funzionale, deformazione ed instabilità articolare cronica che predispone ad ulteriori traumi.
9) fascite plantare
E’ un’infiammazione della fascia plantare, un legamento fibroso che collega il calcagno (l’osso che costituisce il tallone) alle dita dei piedi.
E’ una condizione molto dolorosa in quanto si associa spesso ad una rigidità che provoca dolore e difficoltà alla deambulazione.
E’ una condizione patologica dovuta al sovraccarico della fascia plantare ed è tipica di tutti quegli sport che comportano spinte e salti, in cui le fibre della fascia plantare vengono sottoposte a uno stress eccessivo e ripetuto.
Può insorgere anche a causa di una postura scompensata, dovuta alla catena muscolare posteriore tesa che mette in tensione la fascia plantare, o ad un’eccessiva pronazione/supinazione del piede.
La fascite plantare può insorgere anche a causa di diverse ragioni indirette, molto spesso correlate tra loro:
- piedi piatti o cavi;
- rigidità del tendine di Achille;
- scarpe non adeguate (troppo larghe o troppo strette, troppo morbide o troppo rigide);
- sovrappeso e obesità;
- allenamenti sbagliati;
- contrattura o debolezza di alcuni muscoli della gamba, come il gastrocnemio (polpaccio), il peroneo, il tibiale posteriore e gli estensori delle dita del piede.
10) metatarsalgia
Si tratta di sindromi dolorose alle teste metatarsali del piede (per maggiori informazioni, leggi il post: Anatomia dei piedi. Una Struttura Complessa).
Le cause di questo tipo di dolore, spesso, coincidono con un eccesso di attività di carico come correre, saltare o camminare.
Un’altra causa può essere l’utilizzo di scarpe strette in punta o che caricano, in modo eccessivo, il peso del corpo sull’avampiede, come le scarpe con tacco alto.
A volte, può essere una conseguenza di malattie come l’artrite reumatoide o il diabete, mentre altre volte può essere associata a deformità come l’alluce valgo, le dita a martello o a malattie dei nervi del piede, come il neuroma di Morton.
Le conseguenze di una metatarsalgia può portare ad una limitazione della funzionalità del piede stesso, ad una riduzione dell sensibilità delle dita, e ad una vistosa callosità plantare, molto spessa, che si forma generalmente nella parte anteriore del piede, al centro della pianta.
11) neuroma di Morton
E’ una condizione patologica in cui un ramo periferico del nervo sensitivo interdigitale (solitamente quello passante tra il terzo e quarto metatarso), viene irritato e tende a provocare dolore intenso, bruciore, e difficoltà nella deambulazione.
Le cause che lo determinano sono spesso un’irritazione continua dovuta a calzature troppo strette o con tacco alto, problemi posturali con appoggio del piede errato, traumi o microtraumi ripetuti.
12) piede cavo
E’ un piede che ha un’arcata plantare maggiore rispetto ad un piede normale, che produce importanti conseguenze posturali (per maggiori informazioni, leggi il post: La Pianta dei Piedi. L’importanza degli Archi Plantari).
13) piede piatto
E’ un piede che ha un’arcata plantare minore rispetto ad un piede normale, che produce importanti conseguenze posturali (per maggiori informazioni, leggi il post: La Pianta dei Piedi. L’importanza degli Archi Plantari).
14) tallonite (tallodinia o talalgia plantare)
E’ l’infiammatoria del tallone, la parte posteriore del piede, che causa grande dolore. In molti casi, si tratta di vere e proprie lesioni che possono alterare, con il passare del tempo, la funzionalità del piede e dei tendini. A volte, è responsabile di una notevole invalidità.
E’ una condizione dolorosa molto comune tra gli sportivi a causa delle continue sollecitazioni e dei piccoli traumi subiti dal piede.
Le cause possono essere calzature non adeguate, allenamenti errati, fascite plantare, patologie di tipo neurologico, metabolico o congenito, sovrappeso e obesità, artrosi e patologie reumatiche, alterazioni posturali.
15) spina calcarea
Si tratta di una protuberanza di osso che si sviluppa sotto il tallone, in corrispondenza dell’inserzione della fascia plantare.
La causa è dovuta all’infiammazione della fascia plantare che l’organismo tampona con sali di calcio. Col tempo, l’accumulo di questi sali provoca la formazione della spina calcaneare.
Comporta dolore al tallone durante il carico e, a volte, gonfiore nella zona interessata.
16) tendinite achillea e lesioni al tendine di Achille
Il tendine d’Achille collega i muscoli del polpaccio al calcagno e viene utilizzato quando si cammina, si corre e si salta.
Anche se il tendine di Achille può resistere a grandi sollecitazioni quando si corre o si salta, può infiammarsi, a causa di un evento acuto scatenato da un sovraccarico funzionale o da microtraumi ripetuti spesso favoriti da calzature non idonee, terreni duri o riscaldamento inappropriato prima dell’attività fisica.
L’infiammazione del tendine d’Achille o tendinite dell’Achille è una condizione comune che provoca dolore lungo la parte posteriore della gamba vicino al tallone, gonfiore lungo la guaina tendinea (paratenon), vicino al calcagno, e rigidità della caviglia.
Ci sono due tipi di tendinite dell’Achille:
- tendinite non inserzionale dell’Achille
Si verifica quando le fibre nella porzione centrale del tendine hanno cominciato a rompersi mediante piccoli strappi, a gonfiarsi e ad addensarsi.
La tendinite della porzione centrale del tendine colpisce più frequentemente i giovani e le persone attive, soprattutto tra coloro che praticano podismo, calcio, pallavolo, pallacanestro, salto in alto e salto in lungo.
- tendinite Inserzionale dell’Achille
Si manifesta nell’area dove il tendine d’Achille si inserisce sul calcagno.
Può avvenire in qualsiasi momento della vita di una persona, anche in pazienti non particolarmente attivi.
In entrambi i tipi di tendinite, le fibre tendinee danneggiate possono anche calcificare (indurirsi). Spesso, si formano anche speroni ossei (crescita extra di osso).
La tendinite dell’Achille, se non adeguatamente trattata o se trascurata, può portare alla rottura del tendine stesso.
Per gli sportivi, le cause principali sono dovute a microtraumi ripetuti, dovuti a sforzi di natura sportiva per un insufficiente allenamento dell’atleta, stretching inadeguato, ripresa dell’attività sportiva troppo precocemente dopo un periodo di stop, cambiamento improvviso del terreno di allenamento, rapido incremento dell’intensità della pratica sportiva, calzature non idonee, mancanza di riscaldamento, mancanza di allenamento di compensazione.
Per le persone non sportive, le cause possono essere:
- disordini metabolici (diabete e gotta);
- malattie del collagene (lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, ecc);
- uso prolungato di cortisone o farmaci come gli antibiotici (ciprofloxacina) o le statine;
- eccesso di pronazione o supinazione del piede;
- muscolatura ipotonica che porta il tendine a compensare il mancato lavoro della muscolatura;
- sovrappeso e obesità.
17) tendinite tibiale posteriore
Il tendine tibiale posteriore inizia nella parte profonda del polpaccio, decorre nella sua parte mediale e prosegue verso il piede. Poi, si inserisce in più posizioni nella parte interna dell’arco plantare.
La sua funzione principale è quella di mantenere l’arco plantare e di prevenire l’appiattimento eccessivo del piede, sottoposto al carico del corpo, durante la deambulazione.
La tendinite del tibiale posteriore può essere un precursore di una sua disfunzione in cui c’è una progressiva perdita di funzionalità ed un progressivo appiattimento dell’arco (piede piatto acquisito).
I sintomi della tendinite tibiale posteriore sono dolore e gonfiore lungo il corso del tendine, l’arco plantare e la parte interna della caviglia.
Dolore e gonfiore, all’interno della caviglia e dell’arco plantare, sono segni di lesione al tendine.
In casi avanzati, la lesione al tendine, iniziata come tendinite, può progredire verso una rottura totale o parziale del tendine.
Una caduta o un trauma distorsivo può danneggiare il tendine del tibiale posteriore o causarne l’infiammazione. Più frequente, però, è la disfunzione da sovraccarico funzionale, come in caso di pazienti affetti da piede piatto, specie se in sovrappeso, o in atleti di sport comportanti ripetuti traumi da impatto come calcio, tennis e basket.