I pensieri possono creare e favorire l’armonia psico-fisica o, al contrario, provocare dissonanze e angoscia.
Tutti siamo più o meno coscienti del fatto che alcune modalità di pensiero possono aiutarci a vivere più serenamente oppure possono aumentare le difficoltà e i disagi con cui dobbiamo confrontarci.
Molti di noi sono anche convinti che pensieri e stati mentali possono provocare malattie e disturbi oppure possono aiutarci a evitarli o a risolverli.
Nonostante ciò, solo raramente, utilizziamo la forza dei pensieri per migliorare la nostra vita.
Questo avviene per diversi motivi:
- sappiamo di avere questa capacità, ma non ci crediamo completamente
Ogni tanto cerchiamo di applicarla, ma vorremmo risultati immediati, tangibili e dimostrabili, e anche quando li abbiamo, non ci sembrano sufficienti.
- siamo tendenzialmente pigri
Tutti vorremmo avere una vita migliore, ma senza complicazioni e fatica.
- abbiamo paura dei cambiamenti
La nostra routine quotidiana ci dà sicurezza e, difficilmente, abbiamo la forza di rinunciare alle nostre abitudini. Inoltre, i cambiamenti implicano un’assunzione di responsabilità che non tutti sono disposti a farsene carico
- siamo ostacolati dai limiti e dalle resistenze del nostro ego
L’ego è l’insieme delle nostre esperienze, memorie, pensieri e convinzioni. E’ come un abito che è stato tagliato e cucito secondo le modalità delle nostre predisposizioni genetiche e psichiche, le pressioni e le indicazioni dell’ambiente circostante.
Attraverso l’ego noi ci presentiamo al mondo e definiamo noi stessi. E’ la persona(*) che siamo e che gli altri vedono, cioè è il personaggio che ci siamo scelti o che gli altri ci hanno dato da interpretare. Ci comportiamo come i personaggi di una rappresentazione, mentre la nostra vera identità resta nascosta dietro la maschera teatrale che indossiamo. A forza di recitare la stessa parte, finiamo per convincerci di essere il personaggio perché la nostra maschera ci dà forza e sicurezza, ci fornisce un’identità riconoscibile e socialmente accettata a cui non siamo disposti a rinunciare.
Ma, il problema non è l’ego, struttura indispensabile in un qualsiasi contesto sociale, ma l’identificazione totale e continua nel tempo con esso perché porta ad una proiezione costante verso l’esterno che ci irrigidisce e ci allontana dalla nostra vera identità.
La sensazione è quella di scomparire perché abbiamo imparato ad esistere solo attraverso la trama dei pensieri che definisce l’ego. Mantenere la propria identità esclusivamente attraverso l’ego comporta uno stress notevole e consuma grandi quantità di energia.
E’ a causa di questi limiti dell’ego che ci diventa difficile applicare una corretta prassi del pensiero per trasformare in meglio la nostra vita, i nostri rapporti e la nostra fisicità. Invece, per raggiungere e mantenere la nostra armonia interiore, soprattutto nella nostra frenetica quotidianità di oggi, è importante riorganizzare la nostra attività pensante perché i pensieri vivono nel tempo, occupano spazio e per esistere consumano energia.
Un primo passo verso la riorganizzazione della nostra attività pensante è quello di prender coscienza delle nostre dinamiche mentali, osservarle e orientarle, in modo da non esser più soggetti passivi dei nostri pensieri, “vittime” senza controllo su di essi.
Perciò, dobbiamo imparare a non dissipare la nostra energia, ma a conservarla e a svilupparla attraverso un’adeguata disciplina della nostra mente, in modo da orientare i pensieri verso il miglioramento della nostra vita.