Il benessere energetico di raggiunge grazie ad una respirazione fluida e calma.
Chi inizia il percorso dello yoga, immediatamente si rende conto che la sua respirazione è inefficiente.
Tutti sapevamo respirare bene quando eravamo bambini.
Ma con l’età adulta la nostra respirazione diventa incompleta, superficiale, irregolare, affrettata perché siamo continuamente nervosi, ansiosi.
Questo tipo di respirazione così inefficiente, si ripercuote negativamente sulla digestione, sul sistema cardio-circolatorio, sul sistema nervoso, sulla qualità dei nostri pensieri.
Inoltre, spesso, ci sentiamo stanchi, privi di energia fisica e mentale.
E’ colpa del nostro stile di vita? Delle nostre aspettative? Dei nostri impegni quotidiani?
Se ci sono le condizioni, dovremmo modificare il nostro stile di vita e il nostro approccio alla vita e ai problemi. Tuttavia, non sempre è possibile fare questi cambiamenti perché, spesso, viviamo dinamiche e situazioni che non dipendono da noi.
Questo stress, a cui siamo costantemente sottoposti, ha effetti negativi sul sistema nervoso e, di conseguenza, sul respiro che diventa superficiale e affrettato.
Se il respiro è lo specchio del nostro stato emotivo, allora possiamo agire sulla nostra respirazione per ripristinare la sua normale funzionalità, a supporto dell’intero organismo.
Lo strumento che lo yoga ci mette a disposizione per agire sulla respirazione, si chiama pranayama.
Il termine sanscrito pranayama è composto da due parti: “prana” (che vuol dire fiato, respiro, vita, energia, forza, soffio vitale) e “yama” (che vuol dire controllo). Il suo significato letterale è, quindi, controllo del respiro.
Poiché il respiro rappresenta il soffio vitale, l’energia vitale che tutto pervade (prana), il significato più profondo della parola pranayama è la capacità di controllare il prana, cioè l’energia vitale, contenuta non solo nel respiro, ma anche nell’aria, nell’acqua e negli alimenti.
Se il prana può esser controllato, può esser anche immagazzinato per creare una riserva di energia che l’organismo può utilizzare quando ne ha bisogno.
Come si controlla e si immagazzina il prana, l’energia vitale?
Attraverso il pranayama che consiste in tecniche respiratorie.
Il pranayama, però, non è una pratica a sé stante perché ha bisogno di una buona conoscenza degli asana che consentono di rimuovere i blocchi fisici ed emotivi che impediscono il flusso del prana, consentendo così di tornare ad una respirazione efficace.
Il pranayama è, dunque, un formidabile strumento a nostra disposizione per vivere le sfide della nostra quotidianeità con energia, serenità, forza e pensieri positivi.
Om Shanti,
Simona ❤️🙏