Cos’è il Karma Yoga?

Il Sentiero dell’Azione e del Servizio Disinteressato

Secondo il Vedanta, l’antica filosofia spirituale, c’è un velo sulla nostra mente, chiamato Mala che oscura la luce della Coscienza. Il Mala è la tendenza ad essere motivato ad agire nell’interesse dell’auto-guadagno. È ciò che ci spinge ad “essere qualcuno” nel senso di fama, rispetto, accreditamento, ricchezza e successo materiale.

È questo atteggiamento “egoista” che, secondo il Vedanta, ci fa dimenticare che siamo qualcosa di più dei dei nostri corpi, delle emozioni e dell’identità, definita dalle nostre menti. A causa del lavoro dei Mala, ci dimentichiamo che siamo Consapevolezza che rende possibile la vita e le nostre percezioni. Siamo la Coscienza che illumina i nostri corpi e le menti, come la luce del sole illumina sé stesso e tutto ciò che lo circonda per milioni e milioni di miglia!

In che modo, quindi, possiamo dissipare questo Mala per riconoscere noi stessi come Pura Coscienza?

Il Vedanta suggerisce il Karma Yoga per coloro che hanno una natura estroversa che amano l’impegno verso la comunità. Il Karma Yoga è la via dell’azione (karma vuol dire “azione”). È l’intenzione intessuta nelle nostre azioni. Quando agiamo, lo facciamo, spesso, con la domanda: “Come mi avvantaggerà,” aspettandoci risultati e apprezzamento da parte degli altri per i nostri sforzi.

Il Karma Yoga suggerisce di eliminare quell’atteggiamento e di agire con un atteggiamento di servizio disinteressato, senza alcuna aspettativa sul risultato. In altre parole, agiamo semplicemente per il piacere e la gioia di essere in grado di agire, senza alcun attaccamento a un particolare risultato e senza il senso di un “io” che sta effettivamente compiendo l’azione.

Secondo la Bhagavad Gita, coloro che agiscono in questo modo, trascendono il ciclo del karma e si liberano dalla schiavitù della sofferenza perché non c’è alcuna aspettativa su come i risultati “dovrebbero o non dovrebbero essere”. Ci sono solo “le cose come sono”. Quando non c’è aspettativa, c’è pace.

Certo, nella società frenetica di oggi, che è così spesso costruita su produttività e risultati, può essere molto difficile lasciar andare e agire senza aspettarsi frutti di alcun tipo!

Puoi iniziare con piccoli gesti di ogni giorno (per esempio, dare un aiuto nelle faccende domestiche) o fare qualcosa di gentile per qualcun altro, senza alcuna aspettativa di ringraziamento o di reciprocità.

Lavora con questi piccoli atti, abbandonando gradualmente le aspettative. Dopo un po’, potresti notare che le intenzioni, intessute nelle tue azioni, iniziano a trasformarsi perché si ristabilisce una connessione con il tuo cuore, mentre il lavoro del Mala diminuisce, gradualmente, la morsa che esercita su di te. In questo modo, tutta la tua esperienza di vita diventa più vasta e meno dipendente dall’identità data dalla tua mente.

“Colui che vede l’inazione nel mezzo dell’azione e l’azione nel mezzo dell’azione è saggio e può agire nello spirito dello yoga. Senza desiderio di successo, senza ansia per il fallimento, indifferente ai risultati, questa persona brucia le sue azioni nel fuoco della saggezza. Abbandonando tutti i pensieri di esito, imperturbato, autosufficiente, questa persona non fa assolutamente nulla, anche quando è completamente impegnata in azioni. Non c’è niente che questa persona si aspetti, nulla di ciò che questa persona teme. Sereno, libero dai beni, non contaminato, agisce solo con il corpo, accontentandosi di ciò che accade, distaccato dal piacere o dal dolore, dal successo o dal fallimento, questa persona agisce e non è mai vincolata da tali azioni. Quando una persona ha lasciato andare gli attaccamenti, ed è basato sulla saggezza, tutto ciò che fa questa persona è un atto di gioia sacra e tutte le azioni si dissolvono.” (Bhagavad Gita)