In sanscrito, hasta vuol dire “mano” e bandha significa “stringere”, “trattenere”, “contrazione”.
Hasta bandha aiuta l’energia a salire attraverso i palmi delle mani per conferire forza e stabilità alle braccia e alla parte superiore del corpo.
Viene attivato nelle posizioni yoga (asana) che impegnano le mani come Adho Mukha Svanasana, la sequenza Marjariasana-Bitilasana, Kumbhakasana, Chaturanga Dandasana e tutte le posizioni di equilibrio sulle braccia.
E’ un bandha utilissimo che crea un fondamento stabile per l’articolazione del polso, l’avambraccio, la spalla e il torace, attivando il giusto allineamento dell’asana che stiamo eseguendo.
In questo modo, si prevengono le lesioni da sforzo ai polsi perché il peso del corpo è distribuito uniformemente tra le mani, utilizzando l’arco naturale dei palmi (l’azione di Hasta Bandha tende ad evitare di scarivare tutto il peso del corpo sui polsi).
Questa tecnica è anche un modo per rafforzare le tue mani e i tuoi avambracci che, con l’avanzare dell’età, tendono ad indebolirsi.
Ecco come si esegue hasta bandha:
- metti entrambe le mani sul tappetino (il dito medio punta in avanti), con le dita divaricate per dare la più ampia base di supporto possibile;
- porta il peso del corpo sulle mani e spingile contro il tappetino (come a voler allontanare il pavimento);
- i punti delle mani che esercitano una maggiore pressione sono il polpastrello del pollice e dell’indice, e la base del pollice, dell’indice e del mignolo;
- l’arco palmare che unisce il pollice e l’indice deve aderire al tappetino.
Di conseguenza, il centro dei palmi si solleva, distribuendo il peso del corpo ai bordi esterni delle mani.
Se hai eseguito correttamente hasta bandha, sentirai una spinta verso l’alto che, partendo dalle mani, coinvolgerà polsi, avambracci e spalle.
All’inizio, sarà un po’ difficile attivare hasta bandha, ma con la pratica questa tecnica diventerà un’abitudine che migliorerà notevolmente la sicurezza e il il divertimento della tua pratica yoga.