La Pianta dei Piedi. L’importanza degli Archi Plantari

La pianta del piede non poggia completamente sul terreno ma si alza nella volta plantare, superficie concava delimitata da tre archi, detti archi plantari, che hanno lo scopo di distribuire il peso del nostro organismo sull’intera superficie del piede.

La volta plantare del piede è mantenuta sia da strutture legamentose sia muscolari.

E’ importante conoscere la funzione di questi archi plantari nella tua pratica yoga perché influenzano l’allineamento dell’asana (Per maggiori informazioni: Allineare Piedi e Ginocchia per Evitare Lesioni)

Gli archi plantari sono tre:

1) arco longitudinale mediale

Questo arco corre lungo la lunghezza del piede, dall’alluce al tallone (dal calcagno fino alla testa del primo metatarso). Non tocca il suolo (15-18 mm dal suolo) ed è maggiormente coinvolto in attività di carico.
Questo arco si comporta come una molla che ha la funzione di assorbire e attenuare sollecitazioni e colpi. Ha un ruolo protettivo nelle articolazioni della caviglia, del piede, del ginocchio e dell’anca.

2) arco longitudinale laterale

Questo arco si estende dal calcagno fino al quinto dito (testa del quinto metatarso).
E’ un arco che prende contatto con il suolo ed è principalmente coinvolto nella propulsione (ultima fase del passo, in cui il peso corporeo, con il tallone sollevato, si trasferisce sull’avampiede).

3) arco trasverso

Questo arco si estende dall’alluce al quinto dito (dalla testa del primo metatarso alla testa del quinto metatarso).

Avere un appoggio dei piedi equilibrato su questi tre punti, significa avere un arco plantare armonico, energico e flessibile. In questo modo, l’interno peso corporeo è distruibuito, in modo uniforme, sia durante il cammino che durante la posizione eretta ferma.

Camminando e stando fermi in posizione eretta, gli archi plantari fungono da sistema di sospensioni. Se legamenti, tendini e muscoli sono deboli, gli archi plantari si modificano e la sospensione ne risulta pesantemente danneggiata. Di conseguenza, possiamo avere:

1) piede cavo

L’arcata plantare è aumentata a causa di uno squilibrio tra muscolatura e tendini mediali del piede su quelli laterali (per maggiori informazioni sui muscoli e legamenti del piede: Anatomia dei Piedi, Una Struttura Complessa).
In questo caso, il piede ha due caratteristiche:

  • supinazione, cioè la volta cede verso l’esterno con conseguente sovraccarico nella parte laterale del piede;
  • retropiede varo, cioè il calcagno tende ad orientarsi verso l’interno.

A livello posturale, si producono importanti conseguenze:

  • rotazione esterna di gambe e cosce;
  • varismo delle ginocchia;
  • retroversione iliaca (per maggiore informazioni, leggi il post: Le conseguenze di un bacino retroverso);
  • verticalizzazione dell’osso sacro;
  • diminuzione della lordosi lombare.

La supinazione può provocare la sindrome della bandelletta ileotibiale, l’infiammazione del tendine d’Achille, la fascite plantare, dolore e distorsione alla caviglia, dita ad artiglio, patologie neuromuscolari.

2) piede piatto

L’arcata plantare è ridotta a causa del prevalere della muscolatura e dei tendini della parte laterale del piede (i peronieri) e una debolezza di quelli mediali, come il tibiale posteriore.

Le caratteristiche di questo piede sono:

  • pronazione, cioè la volta cede verso l’interno;
  • retropiede valgo, cioè il calcagno è rivolto verso l’esterno).

Anche in questo caso, a livello posturale, si producono importanti conseguenze:

Le persone affette da piede piatto tendono a compensare il proprio movimento errato attraverso i legamenti del ginocchio e le fasce muscolari. Di consequenza, la pronazione può portare a fascite plantare, tallonite, formicolio, crampi muscolari, tensione muscolare e senso di intorpidimento, dolore al ginocchio, sindrome del tunnel tarsale, deformazione del primo dito in alluce valgo, tendinite dell’achilleo o del tibiale posteriore.

Sia in caso di piede cavo che in quello piatto, un appoggio non corretto può far sentire le conseguenze alla caviglia, al ginocchio, all’anca, a tutta la colonna vertebrale, fino ad interessare il posizionamento della testa.

Ora, hai capito perché è importante curare l’appoggio dei piedi?