Il fior di loto, padma in sanscito, è una pianta acquatica a crescita rapidissima, tipica degli stagni. E’ alta circa 80 cm, ma può superare anche 1 metro. Ha foglie molto grandi e fiori di colore bianco, rosa e giallo.
È considerato simbolo di purezza, e questo probabilmente è dovuto al cosiddetto effetto loto, che è la capacità, osservata in questo fiore, di mantenersi pulito autonomamente, mangrado viva in laghi fangosi.
Ciò è dovuto al fatto che le foglie sono rivestite da cristalli di cera idrofobica che obbligano l’acqua a scivolare via in tante goccioline che si formano grazie all’alta tensione superficiale presente sulla foglia, portando con sé la fanghiglia e i piccoli insetti. In questo modo, il fior di loto resta sempre pulito.
Il fiore di loro è anche uno dei simboli dello yoga, dell’ascesa spirituale, del distacco dalle cose terrene perché ha radici che affondano nella melma che simboleggia l’oscurità e la parte più grezza e materiale dell’essere, da cui sale con lo stelo nell’acqua, simbolo della purificazione, per aprire la sua corolla verso il cielo, a indicare la possibilità di guardare verso luoghi spiritualmente elevati e giungere così alla comprensione dell’universo.
Il loto è, dunque, simbolo della luce che sovrasta l’oscurità (le acque fangose del desiderio, della paura e dell’attaccamento), simbolo della nostra possibilità di accogliere e assorbire tutta la pienezza della luce, per rispendere in essa e riempirci di amore, bellezza, purezza e gioia.
Con questo fiore, vengono rappresentati i chakra, ognuno dei quali con un numero diverso di petali.
Il fior di loto rappresenta anche il ciclo incessante della vita, poiché sboccia all’alba e si chiude al tramonto.