Spalle (cingolo scapolare): anatomia e funzioni

Il cingolo scapolare, detto anche cintura scapolare, costituisce la nostra spalla ed ha lo scopo di collegare gli arti superiori al tronco.

Il cingolo scapolare è formato da scapola, omero, clavicola e sterno.

Spalle: ossa del cingolo scapolare

La scapola è un osso piatto, posto sulla superficie dorsale del torace, che si estende dalla seconda alla settima costa. Ha una forma triangolare, con l’apice rivolto in basso.
Collega il tronco all’arto superiore di ciascun lato del corpo umano.

La scapola ha due funzioni principali:

  • agganciare la testa dell’omero alla loro cavità glenoidea, formando così la cosiddetta articolazione gleno-omerale (o articolazione della spalla);
  • dare inserzione alle estremità iniziali dei muscoli costituenti la cuffia dei rotatori.

L’omero è un osso lungo che costituisce lo scheletro di ciascun braccio.
Situato tra scapola e ossa dell’avambraccio (formato da radio e ulna), partecipa alla formazione di due importanti articolazioni dell’arto superiore: l’articolazione della spalla e l’articolazione del gomito.

La clavicola è un osso che collega lo sterno alla scapola. Si trova tra la punta superiore dello sterno (manubrio) e la parte superiore della scapola.
Offre supporto al braccio e alla scapola e permette un’ampia gamma di movimenti con l’arto superiore.

Lo sterno è un osso piatto e allungato, situato nella parte anteriore centrale del torace.

È costituito da tessuto osseo spugnoso, riccamente vascolarizzato e ricco di midollo osseo rosso, rivestito da un sottile strato di tessuto osseo compatto.
Collegato alle coste da una struttura di cartilagine, forma con queste la gabbia toracica che prende parte ai movimenti respiratori e contribuisce a proteggere dai traumi organi quali i polmoni, il cuore e i principali vasi sanguigni.

La parte più alta dello sterno, compresa tra la terza e la quarta vertebra toracica, si chiama manubrio, si articola con la clavicola.

Spalle: articolazioni del cingolo scapolare

Le articolazioni del cingolo scapolare sono cinque:

  1. articolazione scapolo-omerale, consente l’interazione tra scapola e omero; quest’articolazione può esser colpita dalla sindrome dalla spalla congelata (capsulite adesiva);
  2. articolazione sottodeltoidea, legata meccanicamente all’articolazione scapolo-omerale;
  3. articolazione acromioclavicolare, consente l’interazione tra scapola e clavicola;
  4. articolazione sternoclavicolare, consente l’interazione tra la clavicola e il manubrio dello sterno;
  5. articolazione scapolotoracica, consente l’interazione tra la faccia anteriore della scapola e la gabbia toracica.

Spalle: muscoli del cingolo scapolare

1) muscoli scapolo-toracici

I muscoli scapolo-toracici sono: gran dentato, succlavio, piccolo pettorale, sternocleidomastoideo, elevatore della scapola, romboideo, trapezio.

2) muscoli profondi scapolo-omerali

I muscoli profondi scapolo-omerali sono: sottoscapolare, sopraspinato, sottospinato, piccolo rotondo.
Questi quattro muscoli profondi costituiscono la cuffia dei rotatori, complesso muscolo-tendineo che forma un importante mezzo di fissità e di stabilizzazione dell’articolazione scapolo-omerale.
Il nome deriva dal fatto che i grandi tendini di questi muscoli proteggono l’intera articolazione, formando una vera e propria cuffia che avvolge la testa dell’omero.

3) muscoli scapolo-omerali

I muscoli scapolo omerali sono: coracobrachiale, bicipite brachiale, tricipite brachiale, piccolo pettorale, grande pettorale, gran dorsale, grande rotondo, deltoide.

Spalle: movimenti del cingolo scapolare

I movimenti del cingolo scapolare (spalle) sono di due tipi:

1) movimenti della spalla sul torace

– sollevare le spalle
Impegna i muscoli trapezio (fibre superiori), romboide ed elevatore della scapola

– abbassare le spalle
Impegna i muscoli trapezio (fibre inferiori), gran dentato (fibre inferiori).

– portare in avanti le spalle (anteposizione)
Impegna il muscolo gran dentato.

– portare indietro le spalle (retroposizione)
Impegna i muscoli trapezio e romboide.

– movimento di rotazione interna
Impegna i muscoli romboide ed elevatore della scapola.

– movimento di rotazione esterna
Impegna i muscoli gran dentato e trapezio.

 

2) movimenti che coinvolgono il braccio

Sul piano frontale, sono possibili i movimenti di:

– abduzione

Consiste nell’allontanare il braccio dal tronco ed è eseguito in tre fasi:

– da 0° a 60°, i muscoli coinvolti sono deltoide e sovraspinoso;

– da 60° a 120°, i muscoli interessati sono il trapezio ed il grande dentato;

– da 120° a 180°, è necessaria un’inclinazione laterale del rachide, effettuata dalla contrazione dei muscoli spinali del lato opposto.

– adduzione 

E’ il movimento che porta il braccio più vicino alla linea mediana del corpo.
Può raggiungere 30°- 45° di ampiezza.

Questo movimento impegna i muscoli gran dorsale, gran pettorale, grande rotondo e, in via accessoria, piccolo rotondo, capo breve del bicipite, capo lungo del tricipite e coracobrachiale.

Sul piano orizzontale, tenendo il braccio abdotto a 90, sono possibili i movimenti di:

– rotazione esterna

Questo movimento impegna i muscoli che passano posteriormente al tronco, cioè sottospinato, piccolo rotondo, deltoide (fibre posteriori);

– rotazione interna

Questo movimento impegna i muscoli che passano anteriormente al tronco, cioè sottoscapolare, gran dorsale, gran pettorale, grande rotondo, deltoide (fibre anteriori).

 

Sul piano trasversale, sono possibili i movimenti di:

– movimento di antepulsione

Il cingolo scapolare si sposta in avanti. Può arrivare fino ai 180° in una spalla “sana”.

Questo movimento impegna i muscoli deltoide (fibre anteriori), gran pettorale, coracobrachiale e, in via accessoria, bicipite brachiale e sottoscapolare;

– movimento di retropulsione

Il cingolo scapolare si sposta indietro, fino a toccare il margine vertebrale della scapola alla colonna dorsale. Ha un’ampiezza di 45-50°.
Quando è effettuato da entrambe le spalle, si verifica un avvicinamento tra le due scapole.

Questo movimento impegna i muscoli deltoide (fibre posteriori), gran dorsale e grande rotondo.

Spalle e colonna vertebrale cervicale

Il cingolo scapolare, cioè la spalla, è in stretto rapporto con il rachide cervicale perché:

  • tutti i movimenti della spalla, oltre all’attività dei muscoli che originano dalla colonna cervicale, coinvolgono direttamente le articolazioni del rachide cervicale;
  • posture scorrette assunte dal collo possono essere fonte di dolore riflesso alla spalla e/o viceversa (es. sindrome dell’elevatore della scapola);
  • vi sono patologie della colonna vertebrale che causano dolore alle spalle, dolore alla schiena alta (degenerazione del disco intervertebrale, come ernia del disco o protrusione, irritazione delle faccette articolari, la compressione e/o irritazione di una radice nervosa);
  • diversi muscoli motori della spalla hanno origine da vertebra cervicali e sono innervati dai rami dei nervi spinali che fuoriescono dagli interspazi C5/6 C6/7 C7/D1 (plesso brachiale) per cui ogni compressione o irritazione di una radice nervosa del plesso brachiale causa dolore irradiato alla spalla e/o all’arto superiore (cervicobrachialgia).